Trebisacce-24/07/2018: Al Cup code interminabili e inutili proteste

TREBISACCE Sanità: ufficio ticket perennemente ingolfato per la cattiva organizzazione e per la cronica carenza di personale; impianto di climatizzazione in avaria con pazienti e personale sanitario che boccheggiano da circa una settimana; lavori di adeguamento della Lungodegenza che, incominciati con grave ritardo rispetto al crono-programma previsto, vanno ancora per le lunghe, con pazienti disseminati in altri ambienti dell’ex Ospedale e personale sanitario costretto a fare il via vai per i corridoi e per le scale per assistere i pazienti. Storie di ordinaria quotidianità, queste, che caratterizzano i servizi sanitari nell’Alto Jonio le cui popolazioni inseguono ormai da anni il sogno della riapertura del “Chidichimo”. Ma per rimanere ai fatti, riportiamo il legittimo sfogo di una signora che nella giornata di lunedì 23 luglio, all’Ufficio Ticket, ha fatto la fila per ore. «Ogni volta che vengo al CUP (centro unico di prenotazione) è sempre la stessa infinita storia: file chilometriche e carenze finanche di sedie, un solo impiegato anzicchè i tre presenti nell’organico, numeri conta-persone che alle 9.30 vengono ritirati perché un solo impiegato non fa in tempo a smaltire tutto il lavoro; solite e inutili proteste per il disservizio; stanchezza e nervosismo latente tra gli utenti in fila per ore. Tutti, in questo frangente, si dichiarano pronti a fare la rivoluzione, per poi non fare nulla. Il fatto è che le conseguenze di una sanità pubblica mal-funzionante vengono subite sempre dalle fasce più deboli della società. Vecchia, brutta ed infinita storia anche questa! Per la cronaca: – conclude amaramente la signora  – ho il numero B21, la lettera A è terminata, ora è il turno della lettera B4 e io sono in fila dalle ore 8.30e devo attendere altre 17 persone!». E’ lo sfogo, del tutto legittimo, affidato al web, di questa signora che evidentemente si imbatte spesso e volentieri nei disagi causati dalla nostra sanità pubblica. Uno sfogo del tutto condivisibile, che vale più di un comizio da parte di chi crede ancora nei miracoli della buona politica e non si rende conto che essa, anche in Calabria, genera quotidianamente… figli e figliastri.

Pino La Rocca