ALTO JONIO-29/10/2018: Lo Chef Michele Rizzo premiato al Touring Club

Michele Rizzo

ALTO JONIO Altro prestigioso riconoscimento per lo Chef Michele Rizzo originario di Albidona e quindi figlio emerito dell’Alto Jonio. Lo ha premiato, attribuendogli l’identificazione di “Buona Cucina”, il Touring Club Italiano che ogni anno effettua la selezione di locali che vengono poi pubblicati nell’edizione annuale della guida “Alberghi e Ristoranti d’Italia”. Ad essere inseriti nella suddetta guida, ormai nota agli italiani che amano la buona cucina, sono sempre esercizi a conduzione familiare, dov’è possibile gustare, sempre in un contesto curato e accogliente, una cucina genuina e di schietta impronta regionale. E’ per questo che la cucina dello Chef Michele Rizzo, titolare del Ristorante “Agorà” di Rende, è stata selezionata tra quelle più meritevoli, tanto da essere premiata da Luigi Cremona in occasione della presentazione della guida “Alberghi e Ristoranti d’Italia 2019”, che si è svolta a Roma nella suggestiva cornice delle “Officine Farneto”, durante il Festival della Gastronomia. Qui, contestualmente alla presentazione della Guida e del Festival, si è tenuto il Forum annuale degli Chef Italiani nel mondo, non prima di assistere alle attesissime gare tra cuochi, pizzaioli e responsabili di sala. Il giovane e talentuoso Chef Michele Rizzo, più volte premiato per la sua arte culinaria e già molto apprezzato dai numerosi avventori che gustano le bontà enogastronomiche offerte nel menù del suo Ristorante, da oggi in poi sarà conosciuto e gradito anche dai 280mila Soci del Touring Club Italiano che, come è noto, propone da sempre le mete di viaggio più interessanti e le migliori strutture di soggiorno e ristorazione a condizioni speciali. Oltre alle eccellenti specialità di pesce che lo Chef Michele Rizzo preleva direttamente dai mari della Calabria e che presenta nei tanti piatti del suo menù, quest’anno propone ai suoi estimatori una selezione di farine di grani antichi (tipo Arso e Perciasacchi, Tumina, Maiorca, Carosella, Russello, Saragolla, Simeto) conosciuti come grani davvero sani e genuini, che vengono quasi sempre macinati a pietra, quindi non riscaldati e alterati. «Oltre a essere leggeri, digeribili e assimilabili – ha dichiarato il dominus del Ristorante Agorà di Rende – questi grani hanno meno glutine ed evitano lo sviluppo alle intolleranze. Si tratta di una selezione di grani più profumati (il grano arso da anche sentori di affumicato, ndr) e, contemporaneamente, si dà un aiuto anche ai più piccoli produttori locali. Nel frattempo, volendo variare l’offerta dei piatti, sto provando alcuni impasti e alcuni formati che, a breve, presenterò nel menù. Ormai è finito il periodo delle aragoste del banco di Amendolara, di cui custodisco gelosamente nel nostro acquario gli ultimi 20 kg. Ora è il tempo del tartufo, che diventa sempre più pregiato, sia nero uncinato che bianco pregiatissimo (Tuber Magnatum Pico)”.

Pino La Rocca