Alto Jonio-26/07/2019: La sanità nell’Alto Jonio: una storia di abbandono di una intera comunità

Simone DV

COMUNICATO STAMPA DI SIMONE DE VITA COMMISSARIO IDM TREBISACCE

La sanità nell’Alto Jonio: una storia di abbandono di una intera comunità

Quando un sistema complesso come il servizio sanitario nazionale, soprattutto quello calabrese, già sull’orlo del precipizio, inizia a precipitare, chi ne soffre di più sono sempre i cittadini dei comuni più piccoli, montani e periferici. Questa è la sintesi di una storia di abbandono di un intero territorio, l’Alto Jonio, questa è la storia dell’assistenza, anzi, della non assistenza sanitaria in questo Comprensorio. L’ospedale di Trebisacce progressivamente smantellato nei servizi, riproposto nell’ultimo atto aziendale come “Ospedale di Zona Disagiata” collegato all’Ospedale-Spoke di Castrovillari, privato del necessario ricambio di medici, infermieri e operatori socio sanitari, per il blocco delle assunzioni, è come un malato terminale in attesa di spegnersi. Gli spazi che potrebbero essere utilizzati per ridurre le liste d’attesa in Endoscopia, Dermatologia, Cardiologia, sono del tutto inutilizzati. La riorganizzazione dell’assistenza primaria che poteva garantire Ambulatori aperti per h/12 e in collegamento con la continuità assistenziale, h/24 ore. Così come l’attività di prevenzione e cura delle patologie croniche resta ancora un sogno. Eppure, in teoria, il DCA 161 obbligava le aziende sanitarie a redigere un progetto entro i ‪primi di settembre del 2018. Cosenza, da tempo già pronta, non riesce da un anno ad ottenerne l’approvazione. Quasi un anno di ritardo non è tollerabile. L’ospedale di Trebisacce avrebbe potuto ottenere i fondi sufficienti per l’apertura degli Ambulatori di una AFT pubblica, punto di riferimento sanitario per tutti i piccoli comuni della fascia alta Jonica. L’assistenza domiciliare integrata per la presa in carico a domicilio dei pazienti “fragili” e complessi ha numeri tra i più bassi in Italia. Il cambio di Commissario tra Scura e Cotticelli non ha modificato l’assenza di tutela della salute dei cittadini dei nostri piccoli paesi periferici. Leggiamo con piacere che tutti i sindacati dei medici della medicina generale hanno dichiarato lo stato di agitazione. Finalmente qualcosa si muove nell’immobilismo della nostra Regione. A proposito di immobilismo: è quantomeno ridicolo e curioso che il sindaco della città di Trebisacce avv. Mundo si accorga solo ora e con stupore dello stato in cui versa l’Ospedale di Trebisacce. Da chi governa da molti anni questo territorio ci saremmo aspettati una maggiore attenzione prima che la situazione collassasse lasciando in ginocchio un’area molto vasta di territorio. Anziché sventolare in più occasioni la riapertura dell’Ospedale, nel pieno delle campagne elettorali, avrebbe dovuto vigilare sul futuro dell’ospedale di Trebisacce. Così facendo ha dimostrato a tutti i cittadini il massimo disinteresse per l’intera comunità dell’Alto Jonio.
Come Italia del Meridione siamo al fianco di tutti i cittadini che sono privati del diritto fondamentale alla salute. Volutamente iniziamo il nostro percorso di denuncia, dagli ultimi, dalle periferie, da chi ha poca voce. L’Italia del Meridione ha un progetto chiaro e fattibile per ridare dignità di cure ai calabresi: cose chiare e realizzabili che presenteremo presto in tutti i territori della nostra Regione, soprattutto quelli che in questo momento stanno soffrendo l’assenza di servizi essenziali per la comunità. Bisogna dire basta ai “viaggi della salute” che obbligano i cittadini calabresi bisognosi di cure a rivolgersi a centri ospedalieri di eccellenza delle regioni del centro e nord Italia…

                                                          Simone De Vita Commissario IDM Trebisacce