Trebisacce- 08/02/2020:  Tra i reticolati dei lager tedeschi / I racconti di un prigioniero

Trebisacce: 08/02/2020

 Tra i reticolati dei lager tedeschi

I racconti di un prigioniero

 

E’ fresco di stampa il libro di Leonardo Rizzo dal titolo “Tra i reticolati dei lager tedeschi” – Memorie di prigionia (1943-’45)-di 205 pagine, edito da Jonia Editrice S.a.s di Rende (CS)-joniaeditrice@gmail.com-  di cui è Direttore Editoriale il Prof. Giuseppe Trebisacce. Il libro gode delle prefazioni di Anna Maria Casavola e di Giuseppe Trebisacce e con una nota passionale di Leonardo Micelli che ha fortemente voluto questa pubblicazione, a cui fa seguito la premessa dell’autore che data 1946. In copertina viene riportata la foto di un campo di concentramento tedesco. Il libro oggi fa parte della collana di studi, manuali e ricerche diretta da Brunella Serpe e Nicola Trebisacce “Mezzogiorno scuola educazione”. L’autore, Leonardo Rizzo, è nato ad Albidona nel 1907 ed è deceduto a Cosenza nel 1992. A parte il periodo di studi presso il seminario vescovile di Cassano Jonio, la sua vita lo ha portato ad indossare una divisa militare anche col grado di Maresciallo maggiore, di vivere la guerra e la dolorosa esperienza della prigionia nei campi di concentramento di Dortmund e di Altenvoerde, dove rimane fino al giorno della liberazione. Proprio “Per non dimenticare”, l’autore ha voluto affidare ad un suo taccuino gli eventi più importanti per affidarli alla sua famiglia e ai posteri perché il futuro e i giovani possano ricordare il sacrificio non vano per la Patria e per tenere lontano la guerra che racconta vittime e dolori. In un contesto assai difficile dove militari e familiari erano sorretti sempre da quella fede che mai non muore. Scrive Casavola: ”La fame che significa lento deperire fino all’esaurimento, la fame che può fare impazzire”. Per Giuseppe Trebisacce:” Sono certo che la lettura delle pagine del diario di Rizzo risulterà godibile e produttiva, in specie per i giovani, che per la loro crescita intellettuale e umana hanno bisogno di conoscenza e di esemplarità”. E Leonardo Micelli nel riconoscere il prezioso lavoro dell’autore scrive:”Tanti lumi sulle prigionie di ieri e di oggi sono stati offerti da un prigioniero-protagonista che aveva il dono naturale di saper raccontare”. In conclusione è un libro che merita di essere letto soprattutto da chi tiene a cuore le sorti future dell’umanità.

Franco Lofrano