Trebisacce-02/11/2022:Lavoratori allo stremo salgono sul tetto del Consorzio

TREBISACCE Lavoratori allo stremo, dopo giorni e giorni di protesta, salgono sul tetto del Consorzio per rivendicare il sacrosanto diritto ad un salario che viene loro negato da ben sette mesi. Non sapendo più a che santo votarsi, dopo aver incassato la solidarietà di tutti i sindaci della zona, delle organizzazioni di categoria, consiglieri regionali e da ultimo dal Vescovo della Diocesi Mons. Francesco Savino, questa mattina, falliti tutti i tentativi esperiti finora per convincere il Consorzio e la Regione a soddisfare la loro legittima rivendicazione due operai, sono saliti sul tetto della sede del Consorzio come atto estremo di una lotta che fa fatica a trovare i canali della soluzione. I lavoratori, tutti padri di famiglia monoreddito, come è ormai noto, vantano ben sette mensilità e la Dirigenza del Consorzio si è dichiarata impossibilitata a soddisfare le loro aspettative perché a corto di risorse. Per la verità si è anche saputo che la Regione, volendo fare la propria parte per venire incontro ai lavoratori, potrebbe girare all’ente consortile le somme per necessarie ma, stante l’esposizione debitoria del Consorzio, (19milioni di euro solo con Equitalia), dette somme potrebbero essere pignorate dall’Istituto di Credito dove si appoggia il Consorzio. L’unica soluzione, secondo le voci circolate in ambito sindacale, sarebbe quella di allestire da parte della Regione una Commissione ad hoc che, accertate le esposizioni finanziarie dell’ente consortile e le eventuali irregolarità commesse dalla Dirigenza dell’Ente, nelle more di legiferare per un’apposita legge di riordino dei Consorzi, decida di azzerare la Dirigenza e di commissariare il Consorzio di Bonifica di Trebisacce per poter accreditare le somme necessarie nelle mani della nuova struttura commissariale. Intanto si è appreso che i due lavoratori saliti sul tetto del Consorzio sono padri di famiglia, entrambi monoreddito con figli a carico e quindi esasperati dal bisogno e decisi a lottare con ogni mezzo per uscire dal tunnel della disperazione. Le condizioni richieste dai lavoratori che da diversi giorni presidiano l’Ente Consortile sono le dimissioni del presidente Marsio Blaiotta e il pagamento urgente di almeno 2 mensilità. Situazione molto complessa, dunque, che è all’attenzione della Prefettura di Cosenza ma che rischia di diventare esplosiva e generare ulteriori tensioni e problemi per l’ordine pubblico.

Pino La Rocca