Rocca Imperiale-25/08/2016: Presentato il libro di Pino Affuso: Storia e storielle di Rocca Imperiale

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Rocca Imperiale:25/08/2016

Presentato il libro di Pino Affuso: Storia e storielle di Rocca Imperiale

Storia e storielle di Rocca Imperiale” è il titolo del libro di Pino Affuso, pubblicato da Aletti Editore, presentato lo scorso mercoledì 24 agosto, nella sala conferenze del Monastero dei Frati Osservanti, organizzato dal Festival della Poesia Il Federiciano, in collaborazione con l’amministrazione comunale, guidata del sindaco Giuseppe Ranù e dalla Regione Calabria. Sono intervenuti: Giuseppe Ranù (Sindaco di Rocca Imperiale), Ferdinando Di Leo (già sindaco di Rocca Imperiale nel ruolo di presentatore del libro), Maria Teresa Barbato (nel ruolo di relatrice critica del libro), nel ruolo di moderatore l’editore Giuseppe Aletti e nel ruolo di lettori di alcune pagine significative del libro Lucia Abate e Angelo Imperato. Rocca Imperiale e i suoi abitanti sono i protagonisti del libro «Storia e storielle di Rocca Imperiale» di Pino Affuso. Lo scrittore Pino Affuso, originario del caratteristico borgo calabrese, è già autore di tre apprezzati romanzi «Ma l’America è così lontana», «Il sequestro dell’anima», «Amore e morte» pubblicati sempre con Aletti e presentati con successo all’interno delle passate rassegne estive, ha proposto la sua ultima fatica letteraria, intitolata «Storia e storielle di Rocca Imperiale»: tredici novelle ambientate a Rocca Imperiale o che raccontano le vicende di alcuni personaggi, reali e fittizi, originari del posto. L’autore ci svela curiosità, aneddoti, particolari storici, da preservare dall’oblio del tempo, osservati da un’angolatura particolare e raccontati con una scrittura arguta. Si tratta di narrazioni geometricamente perfette, con un finale sempre di grande effetto  e ambientazioni che attraversano più epoche. Si passa così dalle vicende lontane con protagonista Federico II, a quelle più vicine alla nostra contemporaneità, tutte condite da sapiente humour. Emerge, in questi sfiziosi quadretti, un ritratto vivace della nostra Calabria, e soprattutto di Rocca Imperiale e dei suoi abitanti, che sono i veri protagonisti dell’intero libro. «Ho voluto mettere in risalto determinate qualità che hanno da sempre connotato i nostri concittadini – confessa l’autore nella prefazione -. Un popolo lepido, gradevole per la sua arguzia e comicità». Imperdibili, a questo proposito, le novelle ambientate nel nostro passato più recente, che hanno una forza ironica trascinante tale da abbandonarsi alle piene risate. Il sindaco Giuseppe Ranù si è complimentato con l’autore e ha sottolineato che per la prima volta pubblico e privato operano insieme. Il festival della Poesia  è sotto i riflettori dell’intera regione Calabria. Le risorse pubbliche se vengono spese bene, come nel nostro caso, hanno una ricaduta sul territorio. Lo spreco di risorse fa regredire il nostro territorio. Anche con il film “Le nozze di Laura” di Pupi Avati abbiamo contribuito a far uscire il nostro territorio fuori dai confini nazionali. Questa sera si parla di storia e storielle di Rocca Imperiale ed è un regalo di Pino Affuso alla comunità. A noi spetta il compito di interpretarle bene. La nostra comunità deve uscire dai luoghi comuni: chi interpreta un ruolo deve avere la propria originalità, serietà e specificità. A volte è necessario scegliere le strade più difficili, fatte di sacrifici e critiche, ma che portano spesso a risultati migliori. Questo è il messaggio che dobbiamo inviare ai giovani. Con il libro di Pino Affuso abbiamo l’opportunità di riflettere: nel paese si consumano storie che lasciano una traccia nella comunità. La capacità nostra-ha concluso Ranù- dev’essere quella di non disperdere le grandi tradizioni per invogliare i giovani a fare meglio e di più. L’autore, Pino Affuso, tra i tanti concetti espressi ha voluto subito sottolineare che ha dedicato il libro ai rocchesi. Ha poi ricordato, ai numerosi presenti, che vi erano i Vassalli che sfruttavano i sudditi e che i signori si alternavano nel tempo, ma la musica era sempre la stessa: lo sfruttamento. Ha elogiato l’editore Giuseppe Aletti riconoscendogli di aver creato un Festival della Poesia che nessuno avrebbe pensato di fare. Ha raccontato che il primo sindaco di Rocca Imperiale soffriva di emorroidi e la sua signora non voleva che si sapesse in giro: le emorroidi di Federico! Vi è nel libro qualcosa in più che parlare dell’Imperatore perché vi è il popolo di Rocca Imperiale. Leggere questo libro-ha concluso Pino Affuso, vi regalerà dei momenti di buon umore. Maria Teresa Barbato ha asserito che la scrittura è limpida, fluida e durante la lettura si viene rapiti. Filo conduttore è la rocchesità. Il passato che si legge in queste pagine è la storia delle nostre persone. Vi è l’esigenza di preservare la nostra identità. Ricostruisce la storia partendo da Federico II e ricorda personaggi, l’isolamento, la malaria. Vi era all’epoca solidarietà e rispetto oggi non facile da trovare. Nelle pagine del libro vi è tanta ironia e sono evidenziate le virtù dei personaggi capaci di stuzzicare ogni tipo di palato. Per Giuseppe Aletti ogni territorio è riconoscibile da alcuni particolari, cioè dall’identità del popolo rocchese. Rocca Imperiale ha la nomea di essere un territorio diviso in fazioni. Facciamo comunità solo quando siamo all’estero. Quando torno qui cerco sempre di portare eventi importanti che vanno a vantaggio del territorio. Lucia Abate e Angelo Imperato leggono con passione e professionalità delle pagine del libro. Ferdinando Di Leo ha voluto subito ricordare che l’evento indica vicinanza al popolo terremotato. Il libro si può leggere dall’inizio alla fine e viceversa. Nella località di Santa Venere ha inserito dei personaggi che insegnano il modo di mandare al quel paese in modo elegante. La lettura del libro invita i cittadini all’appartenenza. Racconta che un personaggio, Angela, si salva grazie alla Cultura. Il libro ancora invita il lettore ad innamorarsi del paese per sviluppare l’appartenenza e vi è l’esaltazione del bello.

Franco Lofrano