Trebisacce-28/05/2018: Ricordato Giorgio Castriota Scanderbeg

TREBISACCE 550° Anniversario della morte di Giorgio Castriota Scanderbeg: il mitico eroe nazionale Albanese è stato celebrato dalla Biblioteca Torre di Albidona attraverso un Incontro di Studio dal titolo “Giorgio Castriota Scandeberg nella Storia e nella Memoria degli Italo-Albanesi”. A fare gli onori di casa ed a ringraziare quanti hanno collaborato a realizzare l’evento, a partire dalla Fondazione Universitaria “Francesco Solano” dell’Università della Calabria, è stato in apertura l’avvocato Rinaldo Chidichimo, persona di  grande cultura la cui più eloquente testimonianza è la sua Biblioteca: una raccolta di ben 8mila volumi, tra i quali è custodita gelosamente anche la Prima Edizione Biografica del grande Eroe Nazionale Albanese, edita a Venezia nel 1610 e attribuita a Demetrio Franco. Nel corso dell’incontro di studio, sapientemente coordinato dal prof. Tullio Masneri e svoltosi alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica del Kosovo in Italia Alma Lama e di numerosi studiosi ed esponenti dell’Arberia jonico-cosentina tra cui gli ex parlamentari Cesare Marini e Mario Brunetti entrambi di origine albanese, hanno relazionato i professori Francesco Altimari, Maurizio Mandalà e Italo Sarro i quali, nel tratteggiare la figura di Giorgio Castriota Scanderbeg eroe, guerriero, comandante militare, politico, mediatore e, inevitabilmente, la sua biografia spesso ammantata da una coltre impenetrabile di mito e di leggenda, si sono avvalsi di meticolose ricerche effettuate sia negli archivi segreti vaticani, che nell’archivio sforzesco di Milano e negli archivi parrocchiali delle comunità arberëshe d’Italia. Così, attraverso un dettagliato excursus dello Storico prof. Italo Sarro, è stata sviscerata la vita di Scandeberg che, da “ostaggio politico”, dopo la sconfitta del padre per mano dei Turchi, essendo cresciuto secondo i dettami dell’Islam e non essendo stato mai intaccato nella sua anima cristiana, ritornò nella sua Terra difendendola a più riprese dall’ostinata conquista Ottomana. L’importanza dell’influenza dell’eroe albanese sull’Europa e sull’Italia, in particolar modo sulla Venezia goldoniana, è stata invece evidenziata nel “Rapporto tra Immagini ed Etica” dal prof. Maurizio Mandalà, docente ordinario di Culture e Società dell’Ateneo di Palermo. Secondo il prof. Mandalà, Scandebeg non era “quel Principe ottomano convertito, semmai un Principe cristiano che si confrontava con le diverse dinastie europee”. A conclusione dell’incontro, per rafforzare il concetto del contributo dato dall’Atleta di Cristo e Difensore della Fede come fu battezzato da Papa Callisto III per il mantenimento di una salda Unione Europea tra Occidente ed Oriente, è intervenuto il prof. Altimari, Docente Ordinario di Lingua e Cultura Albanese dell’Unical. Il prof. Altimari, supportato dalla proiezione di un video realizzato dall’Architetto Lucio Franco Masci, ha sostenuto che le diverse e susseguenti bibliografie storiche hanno sempre evidenziato la centralità del ruolo dell’Eroe Albanese nel difendere l’Europa dall’invasione Turca. Per fare da degna cornice all’importante incontro di studio, la Biblioteca era tappezzata di immagini di volti, di espressioni artistiche e di colori vivaci, tipica espressione di una popolazione, quella di origine albanese, dall’animo benevolo e dal carattere orgoglioso che ha consentito a tutta l’Arberia di difendere e mantenerne viva l’identità e tutto il patrimonio storico, linguistico e socio-culturale. Il tutto è stato catturato dall’occhio attento di Paolo Francesco Lavriani, docente di materie tecniche che, da oltre 30 anni, si occupa di fotografia ed antiquariato fotografico. «All’osservatore accorto, – secondo l’avv. Rinaldo Chidichimo – l’esposizione delle immagini ha trasmesso “la grande leva” dell’Arberia: il “genius loci”…, il forte senso di appartenenza, la  difesa della memoria collettiva contro quella che è la smania del cambiamento e la frenesia del voler trasformare tutto e subito».

Pino La Rocca